Le tre vie della pittura
Chiudiamo il paragrafo dedicato a Hogarth, che ci ha portato al cuore dei nostri argomenti, e ci apre ora la strada per guardare alla narrazione
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Più indietro, dicevo che il Settecento è il secolo della psicologia, dei poveri e delle donne. Vorrei aggiungere che è anche il tempo della
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Dunque la pittura del Nord Europa nasce come pittura di luce, che prima di ogni altra cosa intende registrare i miracoli del visibile. Miracoli che
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Abbiamo parlato di “pittura tonale", termine che tornerà da questo momento in poi per cinque secoli, poiché si tratta di uno dei cardini della
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è sostenuto in una altissima sinfonia del visibile, come dice l’alberello che si staglia contro un cielo grigio sostanziato di luce pura, come dicono
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osservare lo squarcio di entroterra veneto (fig. 6), i castelli che si stagliano contro il cielo classico, assoluto, composto, eppure splendente di
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, di assoluta pace in un mondo visivamente credibile ma divinamente intangibile: c’è ancora qualcosa che non tocchiamo, che non possiamo toccare, nella
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Il passo avanti compiuto da Lotto è gigantesco. L’idea di uniformità di luce tonale che era appartenuta alla pittura veneziana si è incrinata o, per
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Ciò che sta per venire è naturalmente Caravaggio. Tra la rappresentazione della luce di Tiziano, o dello stesso Lotto, e quella di Caravaggio c'è la
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realtà, si tratta di colui che più genialmente ha rilanciato in senso ormai moderno l'idea di luce giorgionesca e tizianesca. La Pala del Carmine (figg. 9
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È poi evidente che la magia di questo dipinto è affidata alla luminosità, calma anche se naturalissima, che scorre dal volto al petto del Davide. Una
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buoni, anche ottimi, pittori che si dichiarano suoi allievi, ma si tratta sempre di artisti che, in qualche modo, decurtano l’altissimo messaggio del
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Nella prima Lezione di anatomia del dottor Tulp (figg. 16-17), è come se, per un istante e solo per un istante, ciò che vediamo, nella fattispecie il
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. Rembrandt non ha dipinto molti paesaggi nel corso della propria vita, ma quelli che conosciamo arrivano a veri e propri miracoli di alchimia, perché
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Vermeer concepisce l’incanto di una mattina olandese (La lattaia, figg. 19-20), con la luce che arriva e che costruisce, per materia consunstanziata
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Colui che, un secolo dopo, riprenderà l’idea di larghezza visiva alla quale è miracolosamente arrivato Vermeer nella Veduta di Delft, sarà un
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A Parigi, sono in questo momento quattro i pittori di genio: Edouard Manet, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas. Degas è pittore che, di
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Superato l’impressionismo, e arrivati al XX secolo, la prima constatazione che dobbiamo fare è che il cammino che fino a ora si era evoluto lungo una
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che attraversa diagonalmente il quadro, il mare color cobalto, la strepitosa angolatura del lungomare ormai completamente bianco nel riverbero meridiano
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Proprio a contrappeso rispetto a De Chirico, e sempre nell’ambito della pittura metafisica, ecco un altro pittore che invece con l’idea di luce
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concentrato di pensiero orientale, russo e occidentale. La luce di Rothko è la luce “che si vede a occhi chiusi”, la luce della trascendenza, che svela
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, e in lui vediamo un particolare approdo della luce nella pittura, approdo che deriva dall’incrocio di diverse culture. In quanto russo, Rothko ha nei
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Abbiamo, a questo punto, ormai terminato il nostro viaggio che ci ha portato, nei secoli, da una luce prima classicamente naturale, a una luce
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La luce, dunque, che è stata, e sarà, “forma simbolica”, o metafora, del nostro destino, ma soprattutto di ciò che noi pensiamo del nostro destino
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Nella storia dell’arte, la ricerca di cui parliamo, a parte qualche accenno privo di seguito, ha un inizio ben preciso, che è come il vertice di un
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Come conto di poter anche qui, seppur brevemente, dimostrare, esiste una sorta di tensione costante che, da un certo momento in poi, guida e
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Partiamo allora da Leonardo. Oltre alla frase già citata, e a moltissime altre riflessioni di fisiognomica, si trovano nei testi che ci sono rimasti
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, infatti, negli stessi anni e nella stessa zona, un altro grandissimo artista che percepisce immediatamente il messaggio leonardesco: Lorenzo Lotto che
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A questo punto, non possiamo non fare una puntata a Firenze, che è stata la capitale dell’arte italiana per tutto il secolo precedente e che non ha
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Torniamo alla pittura, e lo facciamo prendendo in esame un altro urlo, quello che troviamo in un’incisione, Autoritratto con la bocca aperta (fig. 56
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Approdiamo, allora, al Settecento, e qui ci troviamo sul terreno che sarà il tema del prossimo capitolo. Come vedremo, nascono, nel Settecento, il
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Fra Sette e Ottocento, dal trauma portato in Europa dalle rivoluzioni, anche sanguinose, che hanno sovvertito principi e valori, la figura che esce
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che nel Settecento introspezione e socialità si accavallano e marciano più che mai di pari passo, e che, comunque, nell’arte occidentale luce (cioè
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’obiettivo diventa quello di diagnosticare il male che l’uomo si porta dentro, e di poterlo curare come una qualsiasi malattia. L’arte non si sottrae
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Sostiamo, anzitutto, sull'Autoritratto (fig. 69), eseguito nel 1912 dall'espressionista tedesco Ludwig Meidner. È evidente che la delimitazione della
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Le immagini del Novecento ci dicono con chiarezza che è avvenuto il passaggio delle colonne d’Ercole. Come accennavamo nel capitolo sulla luce, il
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Questo è l’uomo a noi contemporaneo, dice Bacon. Un essere artificiale, un “replicante”, è l’uomo del futuro, dice Ridley Scott in Blade Runner, che
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Come sempre avviene, anche nel Settecento l’arte rispecchia, e spesso precede, i mutamenti non solo del pensiero, ma della società. Mutamenti che mai
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Romanticismo. Sono due maremoti contrapposti, che si scontreranno drammaticamente verso la fine del secolo, producendo il maggior sconvolgimento che si sia
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). Tiepolo, che è l’emblema stesso dell’idea più diffusa del Settecento, quella delle grandi volte affrescate, dei cieli azzurri e dei grandiosi
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, che conoscono una circolazione intensissima, ma anche con le gambe dei pittori che si spostano in continuazione da Parigi a Roma, a Vienna, a Madrid
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In una delle sue ultime lezioni, Roberto Longhi arrivò davanti a noi che, come sempre, lo aspettavamo attentissimi e in silenzio. Quel pomeriggio e
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’atteggiamento intenso e assorto, è un buco nero che esclude completamente il mondo esterno. Una scena domestica, che però possiede straordinaria sottigliezza
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Ancora in Francia, entriamo nel grande ritratto classico francese, con Pierre Subleyras, un pittore che vive anche in Italia; ripeto che l
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Dopo Fra Galgario, e i venti rivoluzionari che stanno iniziando a soffiare per l’Europa, parliamo di un pittore che per l’Europa viaggia lui stesso
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A parte le sue specifiche doti di ritrattista, ciò che è di grande interesse riguardo a Salomon Adler è il fatto che nel suo studio, nel centro di
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È una ricchezza d’ispirazione che, con evidenza addirittura maggiore, appare riscontrabile nei ritratti dedicati ai “poveri”, a quei rappresentanti
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Entriamo, allora, in un palazzo bolognese, e ritroviamo Giuseppe Maria Crespi che ci racconta un concerto di famiglia (La canterina corteggiata, fig
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Rimaniamo sul tema del concerto in famiglia, ma questa volta a Venezia, con Pietro Longhi (Il concerto, fig. 91). Questa è una delle tante scene che
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Restiamo a Londra, ma cambiamo decisamente il punto di vista, con un pittore che è pittore ma anche letterato, che è letterato ma anche uomo di
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